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LA POLITICA CHE DISCUTE

Forza Italia, si riunisce il comitato territoriale del Pollino

Particolare apprezzamento è stato espresso dall'Assessore Gallo per il livello del confronto, fortemente voluto dal commissario cittadino Lo Prete, che si è adoperato per organizzare al meglio l'importante e partecipato incontro.

Ieri pomeriggio si è tenuta presso il circolo castrovillarese di Forza Italia una riunione del comitato territoriale Pollino. Riunioni di qursto tipo era consuetudine tenere nel periodo pre-covid, poi la pandemia ha fermato queste buone abitudini di partito che ora ripartono con continuità. La riunione presieduta dal coordinatore provinciale Gianluca Gallo, dal commissario Carlo Lo Prete e dalla capogruppo cittadina Sara Zicari ha visto la partecipazione di diversi sindaci del territorio, consiglieri e referenti di partito,  tutti concordi nel rilevare come occasioni del genere possano favorire l’azione politica su un territorio che, oggi più che mai, necessita che le varie istituzioni facciano rete tra loro per uscire dall’isolamento in cui purtroppo lo stesso versa, per ridurre il divario tra i servizi dei diversi comuni e porsi degli obbiettivi che mirino a contrastare lo spopolamento da cui queste nostre zone sono fortemente colpite.
L’incontro- si legge in una nota stampa –  si è rivelato assai proficuo in considerazione della molteplicità dei contributi forniti dai presenti, da quelli dei Sindaci – che hanno tutti valorizzato le buone pratiche adottate dalle rispettive amministrazioni di riferimento e portato all’attenzione dell’assemblea le criticità su cui concentrare l’azione politica da qui in avanti – a quelli dei referenti di partito dei vari comuni di area.

Molteplici i target emersi durante il dibattito su cui focalizzarci nei prossimi mesi come sostenere lo sviluppo economico attraverso la creazione di nuove opportunità di lavoro; Attrarre investimenti e incrementare la competitività delle imprese locali; Potenziare i servizi pubblici, garantendo l’accesso a quelli essenziali: Sanità, Istruzione e Trasporti; Favorire lo sviluppo turistico partendo dal presupposto che, valorizzando il patrimonio culturale, paesaggistico e ambientale delle aree interne, si può promuovere un turismo sostenibile da cui ricavare crescita economica, come avviene in altre regioni italiane; Promuovere la coesione sociale, sostenendo le comunità locali nella valorizzazione della propria identità culturale, ponendo attenzione alle minoranze e allo sviluppo di progetti di inclusione sociale.

Particolare apprezzamento è stato espresso dall’Assessore Gallo per il livello del confronto, fortemente voluto dal commissario cittadino Lo Prete, che si è adoperato per organizzare al meglio l’importante e partecipato incontro.
Il dibattito si è infine ricomposto in un quadro sul quale tutti gli interlocutori istituzionali, dopo aver dato il proprio contributo, si sono impegnati ad accrescere l’attenzione della collettività circa le tematiche sensibili per questo nostro territorio e a mettere in campo azioni mirate a realizzare gli obbiettivi evidenziati.
Ci si è lasciati con l’impegno di riproporre periodicamente quest’assemblea – anche itinerante nei vari Comuni del territorio – da tutti ritenuta un’occasione preziosa che può favorire la ricerca di soluzioni condivise a problemi comuni e la formulazione di proposte concrete per il rilancio di un’area per troppi anni abbandonata a se stessa.
Il commissario Lo Prete, la capogruppo Zicari e il circolo castrovillarese tutto esprimono i propri ringraziamenti ai partecipanti, e un  sentito ringraziamento va al Coordinatore provinciale l’Assessore Gianluca Gallo che, “pur impegnato su tanti progetti e preso da diverse problematiche da risolvere, è sempre presente e attento nell’ascoltare i bisogni del nostro territorio”.

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COMUNE E DIOCESI INSIEME

Celebrata a Morano Calabro la V Giornata Decardoniana

Francesco Savino: "nei prossimi giorni saranno portati in Vaticano i faldoni della causa di beatificazione di don Carlo De Cardona"

Morano ha ospitato sabato scorso, nella suggestiva cornice del complesso monastico intitolato a san Bernardino da Siena, la V Giornata Decardoniana promossa dalla Diocesi di Cassano all’Jonio – Ufficio Sviluppo Integrale coordinato da Domenico Graziano.  Il tema scelto per questa edizione, “Una informazione plurale e di servizio è civiltà, urge”, ha acceso il dibattito sulla libertà di stampa, sul ruolo della comunicazione e la valorizzazione della figura di don Carlo De Cardona, straordinario testimone di fede e giustizia sociale, protagonista indiscusso del popolarismo cattolico del secolo scorso, amico e confidente di don Luigi Sturzo.

Ad aprire i lavori mons. Francesco Savino, vescovo di Cassano e vicepresidente della CEI, il quale ha evidenziato con forza l’urgenza di costruire un’informazione autenticamente libera. «Troppo spesso la stampa subisce condizionamenti da parte di poteri esterni e interessi economici, preoccupante condizione che mette a rischio la democrazia», ha affermato Savino auspicando che il mondo della comunicazione riscopra la propria vocazione di servizio alla verità. L’intervento del prelato si è concluso con l’annuncio, bello e tanto atteso dai fedeli, che nei prossimi giorni saranno portati in Vaticano i faldoni della causa di beatificazione di don Carlo De Cardona. Da qui l’appello ai fedeli di pregare affinché la Chiesa innalzi presto il Servo di Dio agli onori degli altari, riconoscendone l’eroicità delle virtù.

Il sindaco di Morano, Mario Donadio, ha ribadito l’impegno del suo esecutivo nel valorizzare la figura del sacerdote De Cardona, concittadino illustre, nato nel borgo del Pollino il 4 maggio 1871. «Non possiamo limitarci al ricordo, ma dobbiamo incarnare i suoi valori di equità e promozione dei diritti», ha detto Donadio. Che ha annunciato «la stesura di un progetto con il quale il Comune si candida a ottenere fondi regionali per la realizzazione di un Parco Culturale dedicato proprio a don Carlo. Un’iniziativa che mira a raccontare la sua opera in favore dei braccianti e dei poveri, non dimenticando la profonda spiritualità che lo ha guidato nel fertile ministero religioso e civile».

Il programma, in fase di elaborazione da parte dall’assessore Josephine Cacciaguerra, può contare sulla partnership della Diocesi di Cassano e della BCC Mediocrati – l’istituto di credito figlio dell’agire del prete moranese, fondatore delle Casse Rurali in Calabria – nonché sull’assistenza di un comitato scientifico del quale faranno parte ricercatori e biografi di De Cardona.

Nel corso dell’incontro, la giornalista Marcella Sardo ha condiviso la sua esperienza con la folta platea presente. «Oggi più che mai – ha detto – è indispensabile saper comunicare con lealtà e onestà intellettuale, nel pieno rispetto dei codici deontologici e liberi da influenze distorte». Esattamente come ha saputo fare De Cardona, il quale, oltre a essere uomo di fede e di azione, fu giornalista e fondatore di testate attraverso le quali diede concretamente voce alle ingiustizie e alle istanze popolari.

Un significativo spunto di riflessione è arrivato dal prof. Alfonso Gambacurta, dell’Università di Catania. Il quale ha suggerito di arricchire la meritevole progettualità del Comune prevedendo la nascita di un «Centro Studi su don Carlo, un luogo dove si possa indagare il pensiero del presbitero moranese e favorire momenti di confronto aperti alle università italiane».

Le conclusioni sono state tratte da Domenico Graziano, che ha accolto con favore le proposte emerse, sottolineando la necessità di una maggiore collaborazione inter-istituzionale, invitando i sindaci del territorio a seguire e rafforzare il messaggio attualissimo di don Carlo, lavorando affinché sia sempre più un patrimonio collettivo spendibile per il bene e l’edificazione della società.

 

 

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PARTECIPATA RIUNIONE IN SALA CONSILIARE

Saracena, l’opposizione presenta due petizioni

La prima, riferita all’imposta sugli immobili, la seconda petizione è rivolta invece alla Regione Calabria ed all’Asp di Cosenza e riguarda i servizi sanitari del territorio

Due petizioni su fisco locale e sanità sono state presentate ieri nella Sala Consiliare del comune di Saracena dai consiglieri di opposizione Luigi Pandolfi e Leonide Spinelli e l’ex sindaco Domenico Metaponte.

La prima, riferita all’imposta sugli immobili, muove dal presupposto che paesi come Saracena, classificati come “svantaggiati” o “marginali”, ovvero esposti a rischio di spopolamento e di deprivazione sociale, con un livello dei redditi della popolazione residente «inferiore al primo quartile della distribuzione dei comuni italiani», dovrebbero godere di un regime agevolato per quanto riguarda la tassazione sulle case. Ciò, in virtù del fatto che «lo spopolamento e la desertificazione economica ha reso insostenibile il peso della tassazione sugli immobili per i cittadini residenti, sempre di meno in rapporto al numero dei fabbricati, a loro volta di scarsissimo valore commerciale e nient’affatto profittevoli».  Il ragionamento prosegue con la considerazione che «il numero di vani disponibili sproporzionato rispetto alla popolazione ed alle esigenze abitative dei residenti è da ascrivere all’aspettativa delle generazioni del passato che i propri figli e i propri nipoti sarebbero rimasti in questi piccoli centri, grazie alla crescita delle opportunità lavorative e di carriera, dopo la stagione dell’emigrazione nelle regioni del nord del Paese e oltreconfine».

Saracena, come tanti comuni italiani, è insomma un «paese di case senza persone» si legge in una nota stampa – , che anche per questa ragione si trova, dal punto di vista contabile, in una condizione di “predissesto”, quindi obbligato a fissare le aliquote IMU al loro limite massimo.

Ma la situazione di squilibrio strutturale del bilancio è figlia anche della condizione socio-economica di “svantaggio” di questi comuni, ovvero dello «squilibrio tra livelli dell’azione impositiva e livelli di reddito della popolazione residente». Per questo, l’opposizione di Saracena si rivolge al governo nazionale ed alle forze parlamentari, per chiedere che per i comuni individuati come “marginali” e “svantaggiati” come Saracena si applichino disposizioni speciali in materia di IMU, slegando al tempo stesso la tassazione sugli immobili dalle procedure di risanamento dei bilanci. E che a compensazione delle minori entrate derivanti dall’abbattimento delle aliquote IMU sia istituito un Fondo ad hoc e permanente per i comuni “svantaggiati”, la cui ripartizione tenga conto delle previsioni d’entrata relative agli ultimi cinque anni. «Parliamo di qualche centinaia di milioni di euro, non di miliardi», dicono i promotori dell’iniziativa. Un intervento assolutamente «fattibile, oltre che necessario».

La seconda petizione è rivolta invece alla Regione Calabria ed all’Asp di Cosenza e riguarda i servizi sanitari del territorio. Nel documento, la perdita di servizi sanitari è messa in relazione al fenomeno dell’abbandono dei piccoli borghi marginali. Si rileva che «a favorire la spinta all’emigrazione sia essenzialmente la mancanza di opportunità di lavoro, ma anche la scarsa offerta di servizi, socio-sanitari, ma anche culturali». «La santà – si legge in esso – è la cartina di tornasole di ciò che non va e su cui è necessario intervenire con urgenza e risolutezza. Saracena non ha più un Servizio di continuità assistenziale (guardia medica) in grado di soddisfare pienamente le esigenze dell’utenza, che spesso lavora a intermittenza e si avvale di un solo medico. I medici di base non coprono l’intera utenza, cosicché molti cittadini, anche anziani, sono costretti a “scegliere” il loro medico tra quelli, sempre più pochi, dei paesi limitrofi. C’è il rischio poi che il Servizio di fisioterapia presso il Centro socio educativo – Poliambulatorio, a seguito del congedo della professionista associata, possa venire meno». Tutto questo, concludono i promotori, si inserisce in un quadro di «crisi e depauperamento delle strutture ospedaliere, e più complessivamente della medicina del territorio, nonostante sulla carta alcune strutture siano state ridenominate ai sensi del Decreto 23 maggio 2022 n. 77 (linee del Pnrr)». Chiedono quindi che il Servizio di continuità assistenziale (Guardia medica) «sia garantito in maniera piena e continuativa nel corso della settimana »; che nell’attesa che tutta l’utenza di Saracena sia assorbita dai medici che prestano servizio in loco, venga siglato un accordo tra L’Asp ed i sindacati dei medici, affinché i pazienti rimasti senza medico di base «possano farsi visitare e prescrivere farmaci da qualsiasi altro medico, anche se non si appartiene alla loro lista di mutuati»; che agli utenti rimasti senza medico di base, previo accordo Regione/Sindacati dei medici, sia data la possibilità di «accedere alla Aggregazione Funzionale Territoriale (A.F.T.) per la prescrizione di farmaci per patologie croniche, per esami relativi a screening programmati, ovvero per controlli relativi a gravi patologie (tumori, diabete, ecc.)»; che nei locali della Guardia medica di Saracena venga ospitata una articolazione dell’A.F.T., ripristinando anche il punto prelievi per gli esami ematologici. Infine, chiedono che «nel Distretto Esaro Pollino sia data piena attuazione al Regolamento recante la definizione di modelli e standard per lo sviluppo dell’assistenza territoriale nel Servizio sanitario nazionale».

 

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LIRICA ITALIANA

Concerto di Primavera: l’orchestra di fiati propone una nuova esperienza musicale

Nel teatro Massimo Troisi di Morano Calabro una serata di ascolto di brani celebri del repertorio lirico italiano

L’amore per la musica e la voglia di regalare al pubblico una serata unica nel suo genere caratterizzano il “Concerto di primavera” dell’Orchestra di fiati di Morano Calabro. L’ensamble moranese diretta dal maestro Massimo Celiberto, con la sua trentennale esperienza musicale, si appresta a regalare alla platea del Teatro Massimo Troisi di Morano Calabro un concerto – in programma alle ore 19:30 di domenica 6 aprile – che spazierà tra celebri brani del repertorio lirico italiano.

Arie tratti da Cavalleria Rusticana, Ernani, Rigoletto, Tosca saranno interpretate dalle voci dei maestri Rosaria Buscemi, Mariagiorgia Caccamo, Alessandro D’Acrissa, Luca Bruno, Michele Bruno con la partecipazione del coro lirico Francesco Cilea di Reggio Calabria del maestro Bruno Tirotta. La serata, ad ingresso gratuito, è inserita nel programma PNRR per la rigenerazione sociale e culturale dei borghi storici.

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LE PIANTE VERRANNO ADOTTATE

“Un albero una vita”, piantumati in città tre nuovi alberi

I tre alberi si aggiungo agli 8 già piantumati negli anni scorsi e rientrano nell'iniziativa promossa da Solidarietà e Partecipazione, in collaborazione con Isde Italia Medici per l'Ambiente sezione di Castrovillari

Tre nuovi alberi sono stati piantati questa mattina a Castrovillari, a cura dell’associazione “Solidarietà e Partecipazione”, in collaborazione, quest’anno, con Isde Italia Medici per l’Ambiente, sezione di Castrovillari.

“Le due associazioni -è scritto in un comunicato- nell’ottica di contribuire alla tutela dei beni comuni e nello specifico del verde urbano hanno previsto con l’iniziativaUn albero, una vita”,la piantumazione a proprie spese di 3 alberi (2 aceri verdi e 1 tiglio) in tre spazi vuoti già esistenti, di un marciapiede cittadino, dove in passato vi erano alberi”. “I tre alberi – si legge ancora- si aggiungono agli 8 alberi già piantumati negli anni scorsi da “Solidarietà e Partecipazione” in varie zone di Castrovillari. Le zone individuate per la messa a dimora dei tre alberi in città sono, quest’anno, via degli Enotri e un’area verde adiacente il parcheggio della chiesetta della Pietà.

L’iniziativa da quest’anno prevede l’adozione delle piante, con il coinvolgimento delle famiglie di tre nuovi nati, come contributo al miglioramento dell’ambiente urbano e della qualità della vita per i cittadini. L’evento di piantumazione ha avuto luogo , con il coinvolgimento delle famiglie che adotteranno e seguiranno le tre piante prendendosene cura direttamente”. «Gli alberi, come è risaputo, -riferisce la nota- hanno un impatto positivo sulla qualità dell’aria, la riduzione dell’inquinamento in genere e l’abbellimento del paesaggio cittadino. L’iniziativa “Un Albero una Vita” ha la finalità di sensibilizzare e coinvolgere la cittadinanza sull’importanza della cura dell’ambiente e sulla necessità di adottare comportamenti ecologici per il bene comune. Ogni albero che viene piantato rappresenta un segno di speranza per un futuro più verde e sostenibile”. “Questo gesto, simbolico ma significativo -conclude la nota- è solo una delle tante azioni che le associazioni promotrici hanno intrapreso per migliorare la città nell’ottica della tutela e promozione del Bene Comune”.

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Francesco Campolongo nominato nel sindacato dei lavoratori bancari

E' stato designato nei giorni scorsi Coordinatore territoriale Calabria dell' UNISIN, Unita' Sindacale Falcri Silcea Sinfub

Il castrovillarese Francesco Campolongo è stato designato nei giorni scorsi Coordinatore territoriale Calabria dell’ UNISIN ( Unita’ Sindacale Falcri Silcea Sinfub ), sindacato che rappresenta i lavoratori del settore bancario e finanziario.  In pochi mesi Campolongo è  stato dapprima RR.SS.AA della filiale di Banca Intesa-San Paolo di Castrovillari e lo scorso novembre nominato dirigente sindacale per la provincia di Cosenza.

L’Unità sindacale Falcri Silcea Sinfub, conosciuto anche come Unisin, è un sindacato Italiano del settore bancario nato il 27 gennaio 2011 dalla fusione di Falcri Silcea e Sinfub organizzazioni sindacali autonome nel settore del credito. In bocca al lupo per il nuovo e importante incarico.

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VISITA ISTITUZIONALE

Tappa a San Basile per l’ambasciatrice del Kosovo

Accolta dal sindaco Filippo Tocci e dalla delegazione comunale. Ribadita la necessità di favorire scambi culturali, economici ed educativi

Creare un ponte di scambio tra il Kosovo e gli albanesi d’Italia, in particolare con quelli che abitano nella comunità di San Basile. E’ la sintesi della visita istituzionale vissuta ieri nel comune arbereshe amministrato dall’esecutivo Tocci che ha accolto nel palazzo comunale Nita Shala, ambasciatrice del Kosovo in Italia.

Arrivata nel comune arbereshe per una visita ufficiale è stata accolta con entusiasmo dal sindaco, Filippo Tocci, dal vicesindaco e tutta la squadra di assessori e consiglieri comunali. Durante l’incontro, è emersa l’importanza di creare legami tra i piccoli comuni arbereshe e il Kosovo, puntando su iniziative che possano favorire lo scambio culturale, economico e educativo tra le due realtà.

«Quella vissuta dalla nostra amministrazione – ha dichiarato il primo cittadino di San Basile, Filippo Tocci – è una importante occasione che ci permette di consolidare i legami tra l’Italia e il Kosovo. Il nostro obiettivo è quello di creare un ponte solido e duraturo che ci permetta di offrire ai rispettivi concittadini uno scambio proficuo dal punto di vista economico, culturale, educativo».

 

La visita di Shala si è conclusa con il tradizionale scambio di doni a testimonianza del forte legame tra le due realtà e con la promessa di future collaborazioni volte a promuovere il dialogo interculturale e lo sviluppo reciproco.

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CONTROLLI DEI CARABINIERI FORESTALE

Rende, disboscamento abusivo. Denunce e sanzioni

I militari hanno elevato lleciti, di natura amministrativa, in violazione alla Legge Forestale della Regione Calabria per un ammontare di 490.000 Euro

I Militari del Nucleo Carabinieri Forestale di Cosenza hanno nei giorni scorsi posto sotto sequestro dieci ettari di superficie boscata, di cui sette oggetto di estirpazione non autorizzata in violazione della normativa paesaggistico ambientale e deferito quattro persone responsabili di tale attività.

Il sequestro è avvenuto in località San Biase-Serra di Volpe del Comune di Rende a seguito di un controllo dei militari che hanno sorpreso due persone mentre stavano procedendo ad effettuare l’estirpazione dell’area boscata. Uno dei due, alla guida di un grosso trattore cingolato stava procedendo a spingere in una scarpata a margine di un ruscello, al fine di occultarle, numerose ceppaie appartenenti ad alberi di Roverella mentre un secondo soggetto stava procedendo con una motosega all’abbattimento di altri alberi per poi procedere all’estirpazione delle ceppaie.

L’area dove prima era presente un rigoglioso bosco ad elevata biodiversità e habitat ideale di animali composto da specie tipiche della macchina mediterranea e da diverse specie di querce si presentava alla vista dei militari intervenuti completamente dissodata e livellata mediante le macchine operatrici presenti, una trattrice cingolata ed un escavatore posti poi sotto sequestro, utilizzate con lo scopo di sopprimere tutta la componente vegetale. Dopo le prime verifiche giungeva sui luoghi il responsabile dei lavori che non era in possesso di alcun tipo di autorizzazione per l’estirpazione già effettuata su una vasta area.

Per l’accertamento dei fatti i militari hanno proceduto a rilevare, con strumentazione il perimetro dell’area oggetto di estirpazione del bosco e a rilevare la presenza, lungo le sponde del limitrofo ruscello, delle ceppaie oggetto di estirpazione appartenenti alle specie forestali che formavano il preesistente bosco. All’esito di tali rilevi, i militari intervenuti hanno accertato che l’area boscata oggetto di trasformazione d’uso del suolo e posta poi sotto sequestro era pari a 70.000 metri quadri.  Il controllo ha accertato che i lavori erano stati effettuati senza le necessarie autorizzazioni. Si è pertanto proceduto al deferimento presso la Procura della Repubblica di Cosenza del proprietario del terreno, del committente e dei due operai per violazioni in materia paesaggistico ambientale e di distruzione e deturpamento di bellezze naturali sottoposte a speciale protezione oltre ad illeciti, di natura amministrativa, in violazione alla Legge Forestale della Regione Calabria per un ammontare di 490.000 Euro

 

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DIRITTO DI DIFESA

Vicenda Bonanata, parla l’avvocato Amato: «contro di me odio di piazza»

Dopo giorni di silenzio e gogna mediatica la protagonista della vicenda portata alla ribalta dalla trasmissione Le Iene interviene per denunciare le «minacce anche di morte» contro la sua persona e i familiari

«Sto assistendo al processo televisivo contro la mia persona, che sta ingenerando odio di piazza contro me e la mia famiglia, tradotto in minacce – anche di morte – di concretezza tale da averle dovute documentare alle competenti autorità, Magistratura e Forze dell’Ordine di Castrovillari, onde tentare di evitare le preannunciate aggressioni e violenze fisiche». Sono le prima parole pubbliche di Rosalba Amato, l’avvocato castrovillarese indicata quale autore di un presunto raggiro nei confronti della famiglia Bonanata raccontata dall’inchiesta giornalistica de Le Iene, andata in onda in doppia puntata nelle ultime settimane.

Dopo i giorni di silenzio dietro il quale si era trincerata anche quando la giornalista Mediaset Nina Palmieri era andata a citofonare al suo domicilio (quello che fu della famiglia Bonanata e dove viveva Patrizia la figlia della coppia deceduta) ha affidato ad un comunicato stampa la sua posizione rispetto alle accuse che le vengono mosse e che sono oggetto anche di una indagine della Procura della Repubblica di Castrovillari.

Ne ha per tutti e anche per il sindaco, Domenico Lo Polito, intervistato da Le Iene e protagonista, insieme ad altri cittadini e vicini di casa di Patrizia Bonanata, delle denunce che hanno portato la magistratura ad attenzione la contorta vicenda. «Sto assistendo, purtroppo, al comportamento della istituzione rappresentativa della locale comunità, che sta somministrando alla pubblica opinione, in questo triste e pericoloso “processo di piazza”, versioni di fatti la cui valutazione -in disparte la eccentricità rispetto ai documenti in mio possesso – dovrebbe essere demandata esclusivamente alla Magistratura anziché al “tribunale della folla”».

Nella sua difesa asserisce che sia in atto anche un «tentativo di demolizione della mia attività professionale nel Foro in cui la esercito: è stata divulgata, con strumentale accezione negativa, la notizia di un procedimento disciplinare nei miei confronti. Occorre, anche a tale riguardo, un accenno alla verità: ho formalmente rivolto, al Consiglio dell’Ordine degli avvocati di Castrovillari, l’invito a sottoporre i contenuti audio e video della trasmissione televisiva dello scorso 18 marzo al Consiglio distrettuale di disciplina, organismo che è stato autonomamente adito dallo stesso COA di Castrovillari onde consentirmi di esercitare, in maniera efficace e tempestiva, ogni prerogativa in termini di correttezza del mio operato. La barbarie di questo “processo di piazza” – conclude nella nota stampa diffusa – benché stia severamente intaccando la vita della mia famiglia, non mi priverà, almeno sino a quando le minacce non si tradurranno in sopraffazione fisica, di esercitare i miei diritti difensivi, che ho demandato ai miei legali, gli avvocati Riccardo Rosa e Roberto Le Pera».

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MOMENTO DI ALTO VALORE CIVILE

Posate le pietre d’inciampo in ricordo di tre castrovillaresi

Le pietre sono migliaia di nomi di vittime della persecuzione nazi-fascista, perseguitate per le loro idee politiche, la loro religione, il loro orientamento sessuale o il colore della pelle, portate a morire nei campi di concentramento.

Nei giorni scorsi a Castrovillari sono state posate tre Pietre d’Inciampo in memoria dei castrovillaresi Francesco Bucciano, martire delle Fosse Ardeatine, Luigi e Giuseppe Carino, padre e figlio, deportati e morti in due lager nazisti. La Pietra dedicata a Francesco Bucciano , davanti al Monumento ai Caduti su Corso Garibaldi, le altre due nel cortile della scuola dell’IPSEOA “K.Wojtyla”. La posa delle Pietre d’Inciampo è stato un momento di alto valore civile, che va a restituire dignità, umanità ma anche un nome a quei cittadini che hanno perso la vita negli orrori dei campi di concentramento. L’artista tedesco Gunter Demnig, ideatore delle Pietre, per spiegare la propria idea ha fatto proprio un passo del Talmud: “Una persona viene dimenticata soltanto quando viene dimenticato il suo nome”. In Italia le Stolpersteine, come sono chiamate nella lingua dell’ideatore, sono oltre 2.000, le prime vennero posate a Roma nel 2010. In Europa sono più di 100 mila, la prima venne posata a Colonia in Germania nel 1995.

L’iniziativa è stata promossa dall’Associazione Italiana di Cultura Classica (AICC) e dall’Associazione Nazionale Perseguitati Politici Italiani Antifascisti (ANPPIA) di Castrovillari, con la collaborazione dell’IIS IPSEOA-IPSIA “Da Vinci” e dell’Amministrazione comunale. Hanno aderito all’iniziativa la Fondazione Ferramonti, l’Università della Calabria, l’Associazione Nazionale ex Deportati (ANED) e l’Associazione culturale “Lo studio di Francesco” di Morano Calabro. Grande soddisfazione è stata espressa dal Sindaco della Città, Domenico Lo Polito e del Dirigente Scolastico dell’IIS IPSEOA-IPSIA “Da Vinci”, dImmacolata Cosentino, che hanno sottolineato il valore culturale e umano dell’evento. L’AICC di Castrovillari ha scelto la scuola come luogo simbolico per ricordare ai giovani che devono essere soprattutto loro i custodi della Memoria.

 

A conclusione della cerimonia della posa delle Pietre si è svolto presso l’IPSEOA “K.Wojtyla” il convegno dal titolo “Il ruolo della Memoria e il valore della Storia”. Dopo i saluti della Dirigente Cosentino e di Carmelo Vacca, in rappresentanza dell’Amministrazione comunale, sono intervenuti il  Luigi Pandolfi, segretario dell’ANPPIA di Castrovillari e circondario, intitolata a “Francesco Bucciano”,  Luigi Blotta, docente dell’IPSEOA, Leonardo Di Vasto, presidente dell’AICC e  Carlo Spartaco Capogreco, professore ordinario di Storia Contemporanea all’Università della Calabria. Ad animare il convegno con letture, video, poesie e intermezzi musicali sono stati i giovani dell’AICC e gli studenti dell’IPSEOA, coordinati da Anna Maria Rubino.