Si torna a parlare della Centrale del Mercure, di Laino Borgo. Questa volta, ad intervenire, è il senatore di Fratelli d’Italia, Ernesto Rapani, il quale riconosce e sostiene la scelta del presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, in merito alla vicenda della centrale a biomasse. «Già il 25 gennaio scorso -dice Rapani –avevamo chiesto con decisione di sospendere l’efficacia del provvedimento che riduceva la potenza dell’impianto. È una questione che impatta direttamente su lavoro, imprese e stabilità economica dell’area. Oggi, il fatto che la Regione non abbia ancora dato esecuzione alla norma approvata in Consiglio regionale è un atto di buon senso, che merita un apprezzamento politico e istituzionale».
«L’udienza della Corte Costituzionale -aggiunge l’esponente del partito della Meloni- è stata fissata per l’8 luglio 2025 dopo l’impugnazione formale da parte del Consiglio dei ministri. Siamo in presenza -afferma il rappresentante di FdI- di un chiaro conflitto normativo e in questi casi il rispetto delle istituzioni richiede prudenza. È una scelta che tutela la Regione, evita forzature e dimostra la volontà di attendere una decisione definitiva prima di assumere misure che potrebbero avere effetti gravi e irreversibili».
Rapani definisce la posizione del presidente Occhiuto «coerente e responsabile». Il senatore ribadisce che il provvedimento contestato rischia di esporre la Regione a un contenzioso milionario con Sorgenia, società che gestisce l’impianto. «È in gioco -dichiara Rapani- non solo la continuità produttiva, ma la credibilità delle istituzioni regionali e il destino occupazionale di migliaia di famiglie. L’impianto del Mercure è strategico per il territorio e per la transizione energetica del Mezzogiorno. Sospendere l’efficacia della norma in attesa della sentenza è un atto che evita danni peggiori». Infine, Rapani si dice convinto che, con questa posizione, il presidente Occhiuto abbia dimostrato la capacità di gestire con equilibrio un tema complesso, mantenendo un dialogo aperto con il Governo nazionale e rispettando il ruolo della Corte Costituzionale.