Ribadisce la netta contrarietà all’istituzione della cosiddetta “Riserva naturale regionale fascia pedemontana” il circolo Vincenzo Gangale di Fratelli d’Italia di Castrovillari. Per primi a «denunciare quanto stava avvenendo alle spalle della comunità» ancora oggi ne contesta sia «il metodo, caratterizzato dall’assenza di trasparenza e coinvolgimento dei cittadini, sia il merito, che appare più ideologico che realmente utile al territorio»
L’iter – aggiungono dal circolo Gangale – è stato avviato «in violazione delle normative nazionali e regionali, che prevedono la partecipazione attiva di enti locali e comunità attraverso specifiche conferenze pubbliche. I pochi hanno cercato di istituire un vincolo perpetuo alla nostra città, senza che i castrovillaresi ne fossero consapevoli, senza rispettare la legge e le regole democratiche».
Per Fratelli d’Italia solo dopo che l’iter normativo è stato interrotto, i promotori hanno iniziato a parlarne pubblicamente, «dimostrando scarso rispetto per la cittadinanza». E ancora: «non accettiamo la narrazione secondo cui opporsi alla Riserva significhi favorire speculatori del fotovoltaico. Né esiste un nesso tra l’istituzione dell’area protetta e la bonifica delle discariche».
Le cifre di cui parlano i favorevoli al progetto – ovvero 52 milioni di euro di finanziamenti all’area protetta – «sono infondate: nella migliore delle ipotesi, si tratterebbe di uno o due milioni» spiegano i membri castrovillaresi del partito della Meloni. Ma aggiungono che «la riserva, per come proposta, imporrebbe vincoli rigidi su un vasto territorio, limitando costruzioni, attività produttive e iniziative private, senza offrire garanzie di sviluppo o ricadute economiche concrete. Riteniamo – continuano – che le ragioni di una Riserva Naturale Regionale non possano essere, banalmente, quelle di voler contrastare gli impianti solari o quelle di promesse di sviluppo irrealizzabili».
Per queste ragioni Fratelli d’Italia si oppone anche alla «realizzazione di impianti agrivoltaici nella zona nord della città e propone una norma regionale che vieti impianti fotovoltaici e agrivoltaici superiori a 150 kW all’interno e nei pressi (fino a 800 metri) dei parchi regionali e nazionali. Invitiamo tutte le forze politiche realmente interessate al bene di Castrovillari a sostenere questa proposta concreta e responsabile».