Dieci giorni di incontri, testimonianze, dibattiti, laboratori uniti dallo slogan «è possibile» per riaffermare il concetto di una partecipazione civile come strumento democratico per battere la criminalità organizzata che tenta, con la violenza, di sovvertire l’ordinamento democratico e soffocare la libertà della convivenza tra gli uomini e la sana imprenditorialità. Una cavalcata intensa quella del Festival della Legalità chiusa oggi, per le strade di Castrovillari, con l’invasione pacifica di centinaia di studenti delle scuole di ogni ordine e grado, di cittadini e famiglie, dei rappresentanti dei sindacati e delle forze dell’ordine insieme a tante fasce tricolore a testimonianza delle istituzioni del territorio che unito – dal Pollino alla Sibaritide – vuole essere argine democratico alla ingerenza della Ndrangheta e di chi la spalleggia.
Una bella testimonianza di «rete sociale» – come ricorda dal palco nella piazza intitolata a Falcone e Borsellino e le loro scorte Domenico Lo Polito, sindaco di Castrovillari – che ha saputo mostrare, in questi giorni, il volto operoso di quanti anche oggi, sull’esempio dei magistrati siciliani che hanno sacrificato la loro vita per affermare la giustizia, continuano il lavoro dello Stato per opporsi allo strapotere delle mafie. Quarta edizione di un esperimento iniziato nel 2022 che oggi porta a casa la contaminazione del territorio (con sei comuni che hanno ospitato iniziative del programma 2025) e l’obiettivo di essere ancora più inclusivo nella prossima stagione.
Giorni per approfondire i temi importanti che «riguardano la nostra vita civile» – ha aggiunto il sindaco di Castrovillari – che ha il suo fulcro nel coinvolgimento delle scuole e nelle scuole. «In questi giorni abbiamo appreso che è possibile sconfiggere la criminalità organizzata» e che lo si può fare in maniera più determinante «attraverso la cultura, l’istruzione e la formazione».
Motori di questa esperienza collettiva gli assessori Ernesto Bello e Federica Tricarico che si sono spesi a tutto tondo per organizzare, coinvolgere e mettere in piedi un evento che è diventato un grande cantiere dell’antimafia calabrese e che può crescere e strutturarsi come contenitore di educazione sociale per la comunità e il territorio.
Tra gli interventi sul palco anche quello del sindaco di Corigliano – Rossano, Flavio Stasi, che ha ricordato ai tangi presenti che la criminalità organizzata «minaccia la nostra libertà quotidiana e la libertà di scegliere. La criminalità organizzata è un comportamento che dobbiamo sconfiggere, è l’arroganza sociale che fa parte della criminalità ma che spesso incontriamo nella nostra vita e dobbiamo saper riconoscere». Forte il richiamo è stato anche rispetto al bisogno del territorio delle articolazioni dello Stato e della presenza sempre più massiccia delle forze dell’ordine che sono state ringraziate per l’enorme lavoro che quotidianamente svolgono per garantire sicurezza e contrasto alle dimensioni criminali che offendono il territorio,