Per ora è solo una ipotesi, ma ha generato preoccupazione tra residenti e imprenditori che vivono e lavorano a Campotenese. Un imprenditore privato avrebbe dato disponibilità ad ospitare, in un nota struttura ricettiva di quella che è considerata unanimemente la porta del Parco del Pollino, un centro di accoglienza straordinaria per migranti: uno di quegli spazi per rifugiati politici in attesa di nuova collocazione. Una notizia che di sicuro contrasta con la pagina «del turismo di qualità» che molti imprenditori stanno scrivendo da tempo e che vede il sostegno anche dell’amministrazione comunale di Morano Calabro che per quell’area sogna uno sviluppo che rifugga dal concetto di accoglienza legata al business. Ieri sera proprio a Campotenese si sono radunati insieme centinaia di imprenditori e residenti del territorio che da anni hanno contribuito a costruire un modello economico che ha puntato tutto sulla ospitalità e il turismo di qualità e la vocazione agroalimentare dell’altopiano. Il sindaco Mario Donadio è stato chiaro: «per ora si tratta solo di una ipotesi, ma faremo gli step istituzionali che servono per approfondire la vicenda».
E’ già stato richiesto un incontro con il Prefetto di Cosenza al quale parteciperà l’amministrazione comunale e il commissario del parco nazionale del Pollino, Luigi Lirangi, con la precisa richiesta di approfondire innanzitutto la volontà dell’organo di governo rispetto alla candidatura dello stabile, nel cuore del pianoro di Campotenese, fatta dai proprietari e lo stato di avanzamento dell’iter di accredimento del potenziale CAS. La comunità teme che un progetto di questo tipo possa compromettere l’immagine e le prospettive di sviluppo dell’area montana moranese.
«La contrarietà della amministrazione a questa ipotesi – ha dichiarato il sindaco Donadio – nasce dall’ascolto dei cittadini non contrari al concetto di accoglienza. Ma questo è business che non tiene conto di un tessuto economico e sociale di Campotenese. Noi siamo a favore dei processi integrativi veri, non allo sfruttamento dell’immigrazione. Campotenese – ha aggiunto l’amministrazione moranese – vuole scrivere un’altra storia e parlare di turismo di qualità». Ma allo stato attuale è prematuro parlare di tutto se prima non si approfondirà con la Prefettura lo stato di questa proposta di centro di accoglienza straordinario.
Ha espresso la sua ferma contrarietà a questa ipotesi anche il consigliere Biagio Severino che ha dichiarato di essere «favorevole a un modello di accoglienza sicura, programmata e finalizzata all’effettiva integrazione sociale dei migranti, ma ritengo che Campotenese non sia il luogo idoneo per ospitare un simile progetto».
Uno dei punti nodali della vertenza è anche l’assenza totale dei servizi primari nella zona che dovrebbe accogliere la struttura per migranti. Nessun presidio sanitario, ne servizi commerciali di base. Tutte questioni che verranno poste all’attenzione del Prefetto per una completa valutazione della candidatura del centro.