«Vogliamo che siano rispettati i nostri diritti e siamo qui per lottare anche per quelli dei nostri colleghi. Non siamo contro nessuno, ne contro l’azienda. Non vogliamo andare all’estero e neanche al nord italia ma valorare nella nostra terra». E’ il messaggio che arriva dai cinque lavoratori della grande distribuzione che oggi, nei pressi di un nota catena regionale di supermercati, hanno manifestato con un sit-in pacifico a seguito della comunicazione di sospensione dalle mansioni lavorative, arrivate – secondo quanto riferito – non in maniera del tutto ortodossa.
Quello evidenziato dai lavoratori, al cui fianco c’era il sindacato della Cgil che con la ditta Alcom srl ha già in programma un tavolo di confronto il 12 giugno prossimo, è una «mancanza di diritti che vengono calpestati quotidianamente a livello regionale» affermano i lavoratori che chiedono anche agli altri colleghi di «svegliarsi perchè questi comportamenti sono inaccetabili nel 2025».
Denunciano una ostilità nei loro confronti arrivata a seguito della iscrizione al sindacato della Cgil a fine maggio. «Da lì in poi abbiamo registrato una situazione ostile» culminata con l’episodio di stamane che li ha visti rimanere fuori dall’esercizio commerciale per una comunicazione di sospensione arrivata tramite whatsapp e poi con la presa visione di alcuni documenti riferiti al provvedimento aziendale di fronte all’ingresso del supermercato.
«L’azienda nelle comunicazioni ai dipendenti cita spesso il contratto colletivo nazionale, inizino a rispettarlo per primi» – hanno aggiunto i dipendenti – che hanno fatto presente di essere sottoposti a turni aggiunti di lavoro non retribuiti rispetto alla loro posizione di part time con contratto di tipo orizzontale.
Una vicenda che arriva alla «vigilia di un referendum che riguarda il mondo del lavoro e che punta a stabilire regole chiare contro le discriminazioni, arriva un episodio emblematico che dimostra quanto sia urgente cambiare le leggi che regolano il lavoro in Italia» affermano Giuseppe Valentino Segretario Generale Filcams Cgil Calabria e Andrea Ferrone Segretario Generale CGIL Pollino – Sibaritide – Tirreno. Secondo i rappresentanti sindacali questo episodio è frutto di una reazione dell’azienda alla scelta dei lavoratori di «organizzarsi liberamente nel sindacato» aderendo alla Filcams Cgil.