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LE CONDANNE

“Quei cavalli non si devono spostare”: 4 condanne per l’estorsione al titolare di un centro ippico

Un imprenditore di Frascineto fu avvicinato da un elemento collegato ad alcuni esponenti della criminalità per desistere dal compito assegnato dal comune di Campo Calabro su regolare bando d'appalto.

Il Tribunale di Castrovillari, presieduto da Giusy Ferrucci, ha inflitto 4 condanne in relazione alla singolare vicenda ricostruita all’interno di una indagine coordinata dal pm antimafia di Catanzaro, Alessandro Riello, grazie alla squadra mobile di Cosenza. Dario Arcudi (condannato a 2 anni e 6 mesi), Francesco Paiano (2 anni e 6 mesi), Leonardo Bevilacqua (2 anni e 6 mesi), Gaetano Rubino (1 anno e 8 mesi, pena sospesa) parteciparono a vario titolo, con l’aggravante del metodo mafioso contestata dalla Dda agli imputati finiti a giudizio e riconosciuta all’interno del procedimento penale, alle pressioni nei confronti di un imprenditore di Frascineto, titolare di un centro ippico, per non adempiere alo sgombero di una mandria di trenta capi di bestiame (cavalli, poni e asini) da un’area di proprietà del municipio di Campo Calabro.

Gli equini di proprietà di Dario Arcudi sostava da tempo all’interno dell’area pubblica senza il pagamento di un canone. Per questo motivo dal Comune di Campo Calabro era partito l’ordine di sgombero, affidato all’imprenditore di Frascineto che aveva vinto una regolare gara d’appalto per espletare quel servizio.

Dario Arcudi non aveva alcuna intenzione di vedere spostati i suoi cavalli e così davanti all’ordine di sgombero chiede aiuto (circostanza emersa da una serie di intercettazioni telefoniche) a Francesco Paiano, ritenuto un elemento di spicco delle ndrine reggine, il quale attraverso conoscenze all’interno dei clan cosentini, avrebbe interpellato Leonardo Bevilacqua (uomo di primo piano all’interno del Clan degli zingari) per far desistere l’imprenditore nell’espletare l’incarico assegnato. Bevilacqua a sua volta avrebbe affidato l’incarico di “avvicinare” il titolare del centro ippico di Frascineto attraverso Gaetano Rubino di Castrovillari. Il caso finì all’attenzione della magistratura per la denuncia dell’imprenditore.

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di Vincenzo Alvaro

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