Sono i colori meravigliosi del foliage ad attirare l’occhio appena si scende dall’auto, prima di preparsi alla passeggiata tra le faggete del Pollino. Quella autunnale è una stagione straordinaria per godersi da vicino, e senza la frenesia dei ritmi turistici estivi, la biodiversità del Parco nazionale più grande d’Italia. 192mila ettari distribuiti attorno alla vera montagna del Sud – con le sue cime sopra i duemila metri come il Pollino e il Dolcedorme – dove la natura è la regina indiscussa di una esperienza che consente di entrare in piena simbiosi con l’ambiente circostante. Il bosco con le sue foglie che variano in una galleria cromatica che va dal giallo, all’arancio, fino alle sfumature di marroncino cosi ampia da perdersi nella paletta cromatica, è l’ambiente privilegiato dove immergersi – in compagnia di guide qualificate – alla scoperta del vero tesoro che in questa stagione diventa il re del bosco, ma anche della tavola.
Parliamo di funghi e soprattutto di tartufo del Pollino del quale siamo andati alla ricerca grazie alla “truffle experience” proposta da Catasta ad un gruppo di giornalisti (tra i quali noi) per anticipare i temi e le attività che saranno offerte al pubblico nel prossimo week end con l’evento a tema che punta a valorizzare la biodiversità micologica del parco. Tra Valle dell’Erba, Masistro e i piani di Novacco una piacevole escursione in compagnia di Luigi Donadio, cavatore iscritto al registro nazionale dedicato al quale si accede dopo apposito esame, e del suo fedelessimo cane Rea, un lagotto romagnolo con il muso sempre piantato in terra alla ricerca del profumo giusto, siamo stati accompagnati alla scoperta del tesoro naturalistico che si cela tra alberi e flora ricca di varietà uniche raccontate da Andrea Vacchiano, guida ufficiale del parco nazionale del Pollino.
Le foglie secche sotto i nostri piedi “scrocchiano” al passaggio della comitiva di escursionisti, mentre da lontano il suono dei campanacci delle vacche al pascolo restituiscono il rituale lento di un’altra pratica che è ancora possibile ammirare tra i pianori del parco: il pascolo degli animali e la sua transumanza nelle stagioni dedicate. Qui tutto si fa esperienza e offre al turista, in cerca di attività, la dimensione di un ambiente che si presenta nella sua naturalezza, capace di sorprendere e affascinare con il suo ritmo biologico e le stagioni.

Nell’area protetta sono diverse le specie di tartufo che è possibile trovare in compagnia dei “fidati” amici a quattro zampe, ma solo due di queste risultano edibili. Ognuna ha un calendario ad hoc che permette di rigenerare il sottobosco durante i mesi di fermo: l’uncinato si raccoglie da ottobre a gennaio mentre il mesenterico tra settembre a marzo. Ma andando per boschi ci si può anche imbattere nei tartufi più coriacei e senza proprietà organolettiche che gli specialisti della ricerca chiamano “caciòlle“, non commestibili ma essenziali anch’esse per la funzione nell’ecosistema.
L’evento in programma 1 e 2 novembre
La truffle experience è solo una delle tante occasioni per conoscere da vicino tartufi e funghi del Pollino nel prossimo week end grazie al format ideato da Catasta che unisce natura e sapori in una due giorni ricca di fungotrek, pedalate, escursioni nei boschi patrimonio Unesco, laboratori per bambini, mostre micologiche, mercato dei cavatori e dei fungaioli. Poi sarà la tavola con i suoi sapori a festeggiare la stagione ricca dei tesori del bosco con una serie di proposte che esaltano il valore del tartufo e la varietà di funghi che è facile ma anche divertente trovare sul Pollino.
«Con Tartufi e Funghi del Pollino vogliamo far emergere il potenziale turistico del Parco in questa stagione portando avanti un sistema di promozione che coinvolge la comunità e gli operatori dell’areale – dicono i soci fondatori di Catasta Giovanni Gagliardi, Donato Sabatella, Sergio Senatore e Manuela Laiacona -. Con iniziative del genere, al di fuori del calendario estivo, possiamo creare opportunità di crescita, diffondere maggiore consapevolezza dei tesori che detiene questo territorio e con essa maggiore predisposizione alla loro tutela e salvaguardia».
L’appuntamento, giunto alla terza edizione, partirà l’1 novembre e si concluderà il giorno dopo permettendo di scoprire il variegato mondo dei funghi epigei ed ipogei dell’area montana protetta più grande d’Italia. Tante le attività in programma previste (scoprile qui) per far conoscere il contesto naturalistico e la biodiversità boschiva, per i quali l’Unesco ha riconosciuto il Parco Nazionale del Pollino come areale vocato al Patrimonio Immateriale della “Cerca e Cavatura dei Tartufi” e territorio detentore di ben due faggete Vetuste Patrimonio dell’Umanità.