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CELEBRAZIONE NELLA CHIESA DI S.GIROLAMO

Castrovillari, la città si ferma per l’ultimo saluto a Giuseppe Pugliese

Lo Polito: “Nessuna parola può dare conforto ad una famiglia, genitori, sorella, nonni, zii, cugini ma solo la vicinanza, l’affetto di ciascuno di noi”

Commozione, lacrime e un lungo applauso finale. La città di Castrovillari si ferma per l’ultimo saluto al giovane Giuseppe Pugliese e si stringe attorno ai suoi familiari. Gli amici, i tanti studenti e compagni dell’Istituto Tecnico,  i colleghi del padre dell’Arma dei Carabinieri di Castrovillari (presente anche il Comandante Provinciale Col. Saverio Spoto) ma anche una folla di semplici cittadini, che hanno così voluto testimoniare la grande compassione scaturita da questa vicenda che ha colpito una intera comunità in questa maledetta estate. Questa mattina in tanti gremivano la Chiesa di San Girolamo a Castrovillari e gli ampi spazi adiacenti, nel corso della celebrazione dei funerali del sedicenne vittima di un incidente stradale giovedì scorso. “Ci stringiamo al dolore dei familiari” ha affermato il Cappellano Militare del Comando Legione Carabinieri Calabria, Don Vincenzo Ruggiero, che ha officiato le esequie insieme a Padre Antonio Caruso, Don Mario Marino, Don Jicmon Eusebiu e Don Sanjay Dhanwar. “Ringrazio coloro che numerosi hanno partecipato a questo momento, una partecipazione attenta e commossa” ha continuato il Cappellano che si è poi rivolto nel finale ai tanti giovani presenti: “ vi ringrazio per essere qui, e vi invito a vivere la vita con gioia e prudenza”. Un destino crudele che ha sottratto il diritto di continuare l’esperienza della vita, delle sue gioie e i suoi dolori e del vissuto quotidiano e che ha colpito nel cuore una famiglia. Ora è arrivato il momento del silenzio e della preghiera, anche se è difficile trovare un senso a tutto ciò. “Nessuna parola può dare conforto ad una famiglia, genitori, sorella, nonni, zii, cugini ma solo la vicinanza, l’affetto di ciascuno di noi” ha scritto il Sindaco della città Mimmo Lo Polito. “Davanti ad una immane tragedia cercare spiegazioni, ragioni, porsi domande è lecito, ma inutile. Nessuno ci dirà mai perché doveva capitare proprio a lui; perché la sfortuna colpisca alcune famiglie. Gli accertamenti dell’autorità ci diranno, magari, come è successo, ma mai il perché di questo dramma. Solo rassegnazione e dolore e la certezza che davanti a queste tragedie ciascuno dovrebbe interrogarsi sull’importanza di dare affetti ed amore incondizionatamente, ogni giorno, perché la fragilità dell’essere spesso non ci garantisce seconde opportunità. Ciao, Giuseppe”.

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