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AMBIENTE E TERRITORIO

Sindaci, organizzazione sindacali, imprese e lavoratori preoccupati per la volontà di chiudere il Mercure

Stigmatizzato il percorso della giunta regionale senza alcun confronto con istituzioni e organizzazioni sindacali.

 La recente presa di posizione del Presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, pronto a decretare la chiusura della centrale a biomasse del Mercure non ha lasciato indifferente il territorio, le istituzioni locali, le organizzazioni sindacali. Proprio in queste ore i sindaci sottoscrittori dell’accordo sul Mercure, le organizzazioni sindacali, le imprese e i lavoratori del Consorzio,  si riuniti esprimendo una posizione a difesa della Centrale del Mercure considerata «risorsa per l’economia del territorio, capace di coniugare lavoro e ambiente». Nella stessa riunione è stata espressa «preoccupazione per la volontà di chiusura dell’impianto espressa dal Presidente della Giunta Regionale».

Nei fatti la Giunta Regionale ha proceduto con la delibera del 27 luglio u.s. all’approvazione del Piano del Parco del Pollino al termine di un iter durato diversi anni, la cui conclusione necessita anche dell’approvazione da parte della Regione Basilicata. Per il tavolo territoriale è da stigmatizzare « un metodo fatto di totale mancanza di confronto, finanche di informazione preventiva verso le Istituzioni locali e le Organizzazioni Sindacali».

«La scelta annunciata a mezzo profilo Facebook ci lascia basiti anche nel merito, rappresentando uno schiaffo al lavoro svolto in questi anni ai diversi livelli istituzionali e sindacali. La riapertura dopo anni e alterne vicende della centrale del Mercure, la cui nascita precede l’istituzione del Parco, è stato un obiettivo perseguito dalle Istituzioni locali e dalle Organizzazioni Sindacali, convinti che lavoro e ambiente possano essere coniugati».

Sindacati e istituzioni del territorio ricordano che «in questi anni grazie all’accordo di compensazione sottoscritto al Mise nel 2014, si sono garantiti ai Comuni del Parco ristori economici ammontanti a circa due milioni di euro annui, è stato costituito a tutela dell’ambiente un Osservatorio Ambientale che con collaborazioni accademiche ha effettuato un attento monitoraggio delle emissioni rilasciate e della salubrità dell’area, i cui risultati sono confortanti. Si sono assunte importanti iniziative per la promozione dell’occupazione, favorendo la creazione di una filiera corta per l’approvvigionamento delle biomasse, che ha creato un indotto economico significativo per le comunità coinvolte, con una occupazione complessiva generata che raggiunge le trecento unità».

Inoltre le ventuno imprese del Consorzio hanno realizzato «investimenti in attrezzature per oltre 50 milioni e sarebbero costrette al fallimento e al licenziamento delle maestranze impiegate in caso di chiusura dell’impianto. In questi anni le attività turistiche, agricole, ambientali hanno convissuto con l’impianto, senza generare problemi di rilievo. Siamo sempre stati convinti che la cultura del no e un ambientalismo esasperato siano una delle cause delle difficoltà in cui si trova il paese, vittima di una dipendenza energetica che sta creando tanti danni al tessuto produttivo. Siamo convinti che gli sforzi di tutti e di ciascuno debbano essere rivolti alla creazione di occupazione e sviluppo, in una regione che ha gravissimi problemi, non certo alla cancellazione di decine e decine di posti di lavoro con un atto amministrativo».

Ora un tavolo di confronto sul Mercure programmato per il 7 agosto alle ore 10:30 chiede la partecipazione anche del presidente Occhiuto anche nella qualità di assessore all’ambiente. La convocazione è arrivata dal Presidente f.f. del Parco Valentina Viola. Una sede fondamentale per «poter rappresentare le tante ragioni a supporto delle nostre posizioni e convinti che ogni posto di lavoro debba essere difeso».

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