“Duecentocinquantacinque milioni in edilizia servizio penitenziaria, la nomina di un commissario per atterrare velocemente un piano carcere che sia congruo al fabbisogno italiano. Mai più provvedimenti svuotacarceri che erodono la certezza della pena e mortificano le vittime e i familiari delle vittime del reato”. Lo ha detto il sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro, a margine del convegno “Ordinamento penitenziario 1975/2025. Il senso della pena dopo 50 anni”, svoltosi nel Teatro Vittoria oggi a Castrovillari, nell’ambito del Festival della Legalità in corso di svolgimento nella città del Pollino, parlando del problema del sovraffollamento così come riportato dall’Ansa. “Il governo – ha aggiunto parlando del fenomeno dei suicidi – ha aggiornato il piano anti suicidario carceri che era fermo da una vita. Ogni singolo suicidio è un dramma da affrontare. Bisogna però non cadere nella retorica degli svuota carceri. Bisogna semplicemente garantire condizioni meno afflittive in corso di detenzione molto spesso costituite dalla stessa edilizia penitenziaria per la quale ci stiamo attrezzando”.
Sul fronte della Polizia Penitenziaria, Delmastro ha evidenziato che il problema delle carenze degli organici si risolve “con le assunzioni banalmente. Io ho finanziato assunzioni per 10.250 nuovi agenti di polizia penitenziaria. Se ogni sottosegretario, ogni due anni e mezzo, avesse predisposto questo piano di assunzioni oggi parleremo di sovraffollamento per la polizia penitenziaria. Più nel dettaglio sono orgoglioso di dire 1479 gli agenti del 181mo corso, di 244 agenti del 182mo, 1870 allievi agenti del 183mo, 1713 allievi agenti del 184mo, 2568 allievi agenti del 185mo che è in corso adesso, e ho già firmato un bando per altri 3249 allievi agenti. Noi i problemi li risolviamo, la sinistra sa sempre come fare quando governano gli altri, non lo fa mai quando governa”. In merito alla funzione rieducativa del carcere, Delmastro ha sostenuto che ce l’hanno “soprattutto per i detenuti in media sicurezza. Certamente per altre tipologie di detenuti, quelli che hanno afflitto queste terre, la funzione rieducativa si affievolisce perché è più importante la funzione securitaria perché con ‘ndranghetisti, camorristi mafiosi e altri associati criminali, evidentemente la funzione educativa cede il passo alle esigenze di sicurezza del carcere e di tutta la collettività che sta fuori dal carcere”.