No della Camera a un ordine del giorno del M5s al decreto sul ponte sullo Stretto che impegnava il governo «a prevedere con urgenza, anche con un decreto legge ad hoc alla messa in sicurezza» della zona del crollo del viadotto del Comune di Longobucco e ad ogni altra azione volta a togliere i cittadini dall’isolamento. Tra gli impegni anche quello di stipulare una convenzione con Agenzia nazionale per la sicurezza delle ferrovie, Anas e regione Calabria per mettere in sicurezza le infrastrutture calabresi.
«Quando parlo di isolamento – attacca Vittoria Baldino, vice presidente vicario del M5S – mi riferisco al fatto che dopo il crollo della Sila Mare sono state miracolosamente riaperte al traffico e rese transitabili delle strade prima chiuse, perché a rischio frana. Il prezzo per uscire dall’isolamento è rischiare la vita ogni qualvolta si percorre una strada per uscire dal paese. Quando parlo di isolamento mi riferisco al fatto che stiamo parlando di comunità non servite da servizi essenziali come ospedali e scuole. A tal proposito oltre il danno la beffa, durante la protesta dei cittadini è giunta una nota dal ministero dell’istruzione e del merito sancenti la chiusura di una delle due scuole di secondo grado che servivano la città. Mentre una comunità restava isolata il ministero invitava le famiglie, tra cui quella di due studenti disabili, ad iscrivere i figli presso altre scuole della provincia. Oggi ci venite a dire – rilancia Baldino – che non c’è nessuna urgenza per ripristinare l’opera e togliere Longobucco dall’isolamento?»