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“La libertà di essere, di esprimersi”, il libro di Adriana Patrichi

Il testo un pò racconto, un pò saggio, un po' denuncia, Apollo Edizioni, prefazione di Maurizio Alfano, è stato presentato presso la biblioteca “Caldora” di Castrovillari

“La libertà di essere, di esprimersi”. Un sogno che viaggia nel tempo; il libro di Adriana Patrichi un pò racconto, un pò saggio, un po’ denuncia (Apollo Edizioni, prefazione di Maurizio Alfano) è stato presentato presso la biblioteca “Caladora” di Castrovillari che tratta il tema dell’immigrazione.
“Adriana viene dalla Romania, viene da una dittatura, vede questa dittatura come un fuoco ma vede anche che quando finisce la dittatura le cose non migliorano. Decide di partire per l’Italia, viene in un paese straniero e viene trattata come una persona diversa. Lei non si perde d’animo, affronta la vita a testa alta va incontro a tutti i suoi problemi e si impone nella nostra società a livello culturale, fisico e di interazione rispetto alla città e anche oggi con la presentazione del suo libro” affema l’avvocato Luca Donadio.
Adriana da cittadina extracomunitaria si è messa al servizio dei più deboli, come attivista dei diritti in genere e delle donne romene in particolare. Diverse le iniziative intraprese in tal senso e oggi impegnata con Action Aid nei progetti Bright e Sweet. Rumena di nascita, castrovillarese di adozione, dedica questo suo volume alle sue due figlie, Andra e Jiulia affinchè “possano vivere in un mondo senza confini fisici e mentali”.
“Questa bellissima dedica, sottolinea Carmelo Vacca, Presidente IV Commissione Istruzione-Cultura Comune di Castrovillari, suona proprio come un atto di accusa perché rimanda ad un’idea di Mondo di comunità allargata, di cittadinanza allargata che pone il valore della persona al centro”.
“E’ una riflessione sull’immigrazione, sul periodo in cui la Romania, viveva nella cosiddetta cortina di ferro di Ceausescu; la caduta del regime comunista nel dicembre del 1989 e il momento forse di potersi sentire liberi, di sentirsi finalmente, cittadina del mondo. Non è un libro autobiografico, a tratti romanzato, dice Adriana, ma può essere rivolto anche ad italiani che prendono la valigia per partire, anche se per libera scelta, cosa che non ho avuto io, per intraprendere una professione fuori dai confini italiani”
Nel libro Adriana, parla di tutte le persone che in questi 17 anni le sono state vicino e racconta anche della fiducia, dimostratale dall’Associazione Culturale, Arca Communication, di volerla mettere alla conduzione di un programma televisivo dal titolo, “Terra Promessa” dove lei, raccontava le storie, con le dirette protagoniste, della loro vita da immigrate nel nostro Paese.
Tanti gli amici presenti che hanno voluto attestare manifestazioni di stima nei confronti di Adriana e della sua famiglia. Le letture sono state affidate ad Antonio De Biase dell’Associazione Teatrale Aprustun, mentre ad introdurre il pubblico presente, nel viaggio di Adriana, la giovanissima afgana, Malina Amandi studentessa da oltre due anni a Castrovillari. Presente l’editrice Antonietta Meringola che ha creduto da subito nel progetto di Patrichi.

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