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LA DECISIONE DEL GIUDICE

Appropriazione indebita: padre e figlio condannati per aver messo in vendita moto del congiunto

La storia risale al 2017 quando un uomo di sessant'anni chiese al fratello di custodirgli un motociclo. Salvo poi scoprire che il mezzo era stato messo in vendita sul web

Sono stati condannati a due mesi di reclusione ed euro 200,00 di multa ciascuno, oltre al pagamento delle spese processuali, due uomini di Rossano – padre e figlio – con l’accusa di appropriazione indebita commessa ai danni di un loro parente, difeso di fiducia dall’avvocato penalista Raffaele Meles del Foro di Castrovillari.

I fatti risalgono al dicembre del 2017, data in cui la persona offesa – un sessantenne rossanese – chiese al fratello di custodirgli un motociclo per il tempo strettamente necessario a trovare un garage. Dopo pochi mesi però, alla richiesta di restituzione, il fratello e il nipote del 60enne si rifiutarono di consegnarglielo. Non solo. Dopo qualche giorno l’uomo vide la propria moto su un sito di vendite online al prezzo di 1 euro e, dopo aver verificato i dati del venditore, scoprì che a pubblicare l’annuncio era stato proprio il nipote. Da qui la decisione di rivolgersi all’avvocato Raffaele Meles che, prima diffidava i due alla restituzione e successivamente – non avendo ottenuto i risultati sperati – depositava per conto del proprio assistito denuncia querela per il reato di appropriazione indebita.

Aperto il procedimento penale, sentiti i testimoni dell’accusa e della difesa, la Pubblica Accusa e l’avvocato Meles di parte civile, ritenendo provata la penale responsabilità degli imputati, chiedevano al Giudice di emettere una sentenza di condanna per entrambi gli imputati. All’esito della camera di consiglio, il Tribunale di Castrovillari in totale accoglimento delle tesi accusatorie e di quelle enunciate dall’avvocato Meles, ha condannato padre e figlio a due mesi di reclusione ed al pagamento di € 200,00 di multa ciascuno, oltre al pagamento delle spese processuali.

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di Vincenzo Alvaro

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