Cena di fine stagione per i ragazzi della Pollino basket al termine di un campionato culminato con la conquista della salvezza. Una stagione che ha regalato ai numerosissimi appasionati della palla spicchi momenti spettacolari in un girone come quello campano di alta qualità tecnica e agonistica. Da neopromossa essere riusciti a conquistare la salvezza attraverso i playout ai danni di Casal di Principe è stato un ottimo risultato. Per festeggiare e salutare i protagonisti di questa avventura la società si è riunita nel noto locale “Antico Torchio”nei giorni scorsi. Un plauso a tutti i protagonisti di questa avventura. Un’esperienza “positiva sia dal punto di vista sportivo che da quello umano, anche se per me molto impegnativa. Tornare a casa alle due del mattino dopo aver effettuato la seduta di allenamento ed aver percorso 532 km. non è una cosa semplice. Ma l’ho fatto con grande piacere” afferma il coach Sergio Sant’Amborgio subentrato a torneo inizato sulla panchina dei lupi del Pollino.
“Dopo aver ricevuto la chiamata dal presidente all’indomani della rocambolesca sconfitta interna con Forio ho chiesto due giorni di tempo per pensarci e qui ha avuto un ruolo fondamentale mia moglie che, visto il rapporto di amicizia che mi lega con Luigi Filpo, mi ha detto: “vedi se puoi fare qualcosa” afferma ancora Sant’Ambrogio che evidenzia l’ambiente rossonero. “La molla che però che mi ha fatto accettare è l’affetto con cui è seguita la squadra da tifosi, società e organi d’informazione. Lo spettacolo che hanno offerto gli appassionati durante l’ultima partita ha davvero dell’incredibile.Senza lasciarci prendere dal panico, piano piano, con umiltà ed impegno costante siamo riusciti nonostante le molteplici vicissitudini a mantenere la categoria, cosa non scontata. Ho allenato un gruppo di giocatori sicuramente eterogeneo ma motivato e disponibilissimo ed abbiamo dimostrato che anche a Castrovillari, Lamezia e Soverato, ci sono giocatori che possono tenere il campo in serie C”.
Certo “bisogna dare atto che un grande contributo al raggiungimento della salvezza l’hanno dato Sergio Invidia, Kobe e Willy, ottimi giocatori e persone eccezionali che si sono integrati benissimo nella nuova realtà. Mi auguro che la Società, dopo aver festeggiato la salvezza si muova per organizzare la prossima annata e, memori di qualche errore (ne facciamo tutti), si potrà programmare una stagione più tranquilla che possa dare a tutto l’ambiente le soddisfazioni che merita”. Sant’Ambrogio racconta il suo rapporto con Luigi Filpo. “Vorrei dire due parole sul mio presidente, mi ha chiesto una cortesia in un momento delicatissimo ed io, follemente ho risposto “ci sono!!”. Luigi Filpo è veramente un appassionato, una persona che ci mette il cuore per questo meraviglioso sport, sempre presente nei momenti topici. Ha un difetto, è troppo tifoso ed alcune volte si lascia prendere dal clima accesso delle partite, però ha sempre incoraggiato e sostenuto i ragazzi, anche nei momenti negativi”.
Il Coach però non vuole dimenticare nessiuno, ognuno ha dato il suo oimportante contributo per il risultato finale. “Voglio fare un plauso anche a tutti i dirigenti e soci, il gruppo dirigenziale ha grandi potenzialità e spero che si possano ottenere risultati sempre migliori, infine un grazie a Massimo De Tommaso, il direttore sportivo, e un saluto sincero ad Alessandro Filpo, Filippo Arcieri e Luca Gugliotti, collaboratori corretti e capaci. Infine un saluto e un doverso ringrazio inoltre ai miei ragazzi, Aloisio, Filpo, Gazineo, Giampà, Privitera, Rennis e Zicari. Penso di aver insegnato loro qualcosa ma anch’io ho appreso tanto da tutti, un abbraccio a tutto il gruppo under 19 che ci ha consentito allenamenti competitivi durante l’arco dell’anno”.