Si è concluso, nei giorni scorsi, il Corso di pittura “Il Paesaggio a mano libera”, organizzato dall’Associazione Acanto, in collaborazione con il Gruppo Archeologico del Pollino. Si è trattata di esperimento sociale per la conoscenza e l’osservazione del Paesaggio (urbano, rurale, “steppico” e fluviale), della biodiversità (fauna e flora) e per favorire la pittura come mezzo di espressione e comunicazione. Durante otto lezioni, svolte tra aprile e giugno, si è sperimentato il disegno dal vero con uscite sul territorio, introdotte da brevi “pillole” teoriche sul “Paesaggio”: la percezione visiva, l’analisi del contesto territoriale, l’importanza della tutela (aspetti teorici e ricadute pratiche).
“Questa volta noi di Acanto – è scritto in una nota – non abbiamo utilizzato il cammino e il racconto per condividere la conoscenza del territorio, ma abbiamo individuato dei paesaggi, passando dal centro storico di Castrovillari alle valli dell’Eiano e del Coscile, alla landa parasteppica di Conca del Re, che i partecipanti al corso (circa trenta), adulti e bambini insieme, ci hanno raccontato attraverso i loro acquerelli”. “Dipingere all’aria aperta – si legge ancora- immersi totalmente nel paesaggio di volta in volta proposto, è stata per il gruppo di “acquarellisti” e per noi di Acanto un esperimento rilassante che ha favorito la socializzazione e la condivisione di esperienze e di conoscenze consentendo a tutti, anche a chi non aveva alcuna esperienza pittorica, di potersi esprimere liberamente nel rappresentare il paesaggio osservato.
Preziosa è stata la guida del maestro, Saverio Santandrea che ha fornito consigli utili a fermare sul foglio i paesaggi osservati, insegnandoci a focalizzare i punti di interesse, preparare lo schizzo, mescolare i colori per ottenere la luce e la profondità desiderate, scegliere i pennelli per rappresentare i diversi elementi del paesaggio, trasferire nell’acquerello da realizzare le sensazioni provate. Sicuramente noi di Acanto ci prendiamo il merito di aver accompagnato i partecipanti a scoprire paesaggi spesso sconosciuti a molti, dimenticati o trascurati nel tentativo che tutti possano prendersene carico per difenderli e tutelarli ed evitare di perderli irreversibilmente. Questo potrebbe accadere, a breve, per il paesaggio della fascia pedemontana Petrosa-Conca del Re), un habitat “steppico” sempre più raro e prezioso che, per estensione e caratterizzazione, è tra i più importanti della Calabria e del Sud Italia dove domina la Stipa austroitalica (Piumino delle fate) arricchita da straordinarie fioriture di orchidee, specie prioritarie e importanti endemismi e che rischia di essere distrutta dalle distese sterminate di pannelli fotovoltaici a terra”. “Un grazie particolare – concludono quelli di Acanto- va ai bambini che con la loro meraviglia nella scoperta ci hanno aiutato a rafforzare il nostro spirito di osservazione”. Intanto al Protoconvento Francescano di Castrovillari, saranno consegnati gli attestati di partecipazione al corso e verrà aperta alla cittadinanza una piccola mostra con i lavori realizzati dai corsisti e suddivisi per area tematiche. I lavori saranno in esposizioni anche nei giorni a seguire presso la saletta multimediale del Gruppo Archeologico del Pollino