La Corte Suprema di Cassazione – Seconda Sezione Penale, accogliendo il ricorso inoltrato dagli avvocati Domenico e Roberto Laghi del Foro di Castrovillari ha annullato, senza rinvio, l’ordinanza impositiva della detenzione in carcere emessa a carico di Cipolla Gino, giovane operaio di San Lorenzo del Vallo, dal Gip del Tribunale di Catanzaro Chiara Esposito su richiesta della DDA Procura Distrettuale Antimafia di Catanzaro nella persona dei Pm Alessandro Riello, Giancarlo Novelli e Vincenzo Capomolla nell’ambito dell’operazione antimafia a carico di Abruzzese Leonardo, Salvo Antonio, Cipolla Gino, Basile Domenico D’Alessandro Giuseppe, Falcone Luigi.
Nello scorso mese di gennaio erano state emesse le ordinanze di custodia cautelare in carcere, ipotizzandosi reati di estorsioni pluriaggravate, nonché il reato di associazione mafiosa finalizzata ad imporre alla ditta incaricata di realizzare per conto della Snam rete gas le opere di scavo di due microtunnel ricadenti nel territorio del Comune di Trebisacce.
Gli avvocati castrovillaresi Domenico e Roberto Laghi impugnavano il provvedimento cautelare per Cipolla Gino, innanzi al Tribunale Misure Cautelari Reali di Catanzaro si sono visti confermare la misura della detenzione in carcere. A questo punto la difesa del Cipolla ha fatto ricorso in Cassazione evidenziando l’assoluta mancanza di indizi a carico dello stesso e l’assenza di qualsivoglia pericolosità.
Gli Ermellini della Seconda Sezione Penale con grande soddisfazione degli avvocati dello studio Laghi accogliendo in pieno le tesi difensive hanno ripristinato pienamente lo status libertatis del Cipolla Gino escludendo qualsivoglia misura limitativa a carico dello stesso.