«Una ristrettissima cerchia di persone, continua ad ostacolare una proposta di legge già approvata all’unanimità in Commissione Regionale Ambiente, dopo che ugualmente unanime è stata la valutazione positiva di Enti, Istituzioni e Dipartimento regionale competente». E’ la denuncia fatta dal Comitato che sostiene la proposta della istituzione della Riserva naturale nella zona nord della città di Castrovillari che in questi giorni si è reso protagonista di un volantinaggio informativo «per sensibilizzare sempre più l’opinione pubblica sui vantaggi che comporta l’istituzione di un’area protetta. Vantaggi che altri territori della Calabria ben conoscono e che intendono sfruttare appieno, come ampiamente dimostrano le proposte riguardanti addirittura 16 aree protette regionali, presentate in questa legislatura, a fronte delle tre sole riserve approvate in precedenza».
«Il tempo che si vuole far scorrere -l’approvazione della proposta di legge nella Commissione Ambiente risale a gennaio 2024, oltre un anno fa, – comporta il gravissimo rischio di ulteriori approvazioni di impianti fotovoltaici in quell’area, che distruggerebbero non solo lo splendido paesaggio, amato da tutti i Castrovillaresi, della cinta montuosa che circonda la città del Pollino, ma anche prospettive di sviluppo economico, occupazionale e di salute -cioè le bonifiche di vere e proprie bombe ecologiche presenti nell’area- finanziabili soltanto attraverso i fondi destinati alle riserve naturali approvate» sostiene il fronte dei favorevoli alla istituenda Riserva naturale.
Secondo i dati diffusi dal Comitato del Si «sono già 34 gli ettari a ridosso della città – tra via dei Moranesi e il carcere- irrimediabilmente destinati al fotovoltaico, mentre un altro progetto di ben 50 ettari è in Conferenza di Servizi al Ministero e ancora per altri 270 ettari sono in corso valutazioni riguardanti la possibile destinazione d’uso. Appare, inoltre, inaccettabile e vergognoso che questa battaglia fatta da un pugno di persone, riunitesi di un fantomatico “Comitato del no”, dalla incertissima composizione e supportate da una assai censurabile politica, si serva di bugie e denigrazioni, con l’unico scopo di far perdere tempo, per mettere poi i cittadini di fronte al (mis)fatto compiuto: un territorio che da inestimabile patrimonio comune diventi una landa desolata, punteggiata solo da rifiuti e ricoperta da specchi per centinaia di ettari».