Parlano di «imposizione di una riserva naturale» voluta con «prepotenza» e «bugie artatamente divulgate» da una «sparuta minoranza di fondamentalisti green» che creerebbe solo «vincoli e involuzione su questo territorio». Sono gli aderenti e promotori del Comitato del No che si oppone alla proposta della riserva pedemontana in contrada Petrosa.
Mille e cento ettari che seguono tutta l’area nord della città che secondo le notizie «diffuse dai professionisti della disinformazione» non intaccherebbero «nessuna attività già esistente su quell’area ed, anzi, assicurerebbe la possibilità di sviluppare ulteriori attività». Per il comitato del No solo «tanta dilagante disinformazione» alla quale è urgente «porre un argine, raccontando ai cittadini la verità e le negative ricadute di una riserva naturale in quell’area».
Già nel Luglio 2024 si era evidenziata la «evidente inconciliabilità della proposta di legge regionale istitutiva della riserva naturale con tutta una serie di diritti ed attività già esistenti ed insistenti sull’area oggetto della proposta di riserva». Secondo la Legge quadro del 1991 ci sarebbero una serie di vincoli e restrizioni che renderebbero incopatibile la coesistenza della riserva naturale con le attività in essere, che rischiano di vedersi «impossibilitate a continuare la loro attività, con immediata chiusura».
Inoltre con l’area pedemontana inglobata nella riserva la «città dovrebbe rinunciare per sempre allo sviluppo della tanta agognata area per gli sport rumorosi ed in particolare al sogno di avere un Kartodromo, un campo di tiro al piattello, la pista per l’aviosuperficie. Ancor più grave, poi, sarebbe la limitazione per le attività turistico-ricettive e per i residenti, prigionieri di una legge regionale che li rende vincolati a casa loro, con enormi danni economici a patrimoniali».
Il tutto in un’area già affidata dalla Regione Calabria alla gestione oculata e preziosa dell’azienda Faunistica “Bonifati-Zagarese”, la quale svolge un’azione fondamentale in termini di prevenzione e salvaguardia della fauna selvatica e che garantisce a quei terreni di essere coltivati proficuamente, senza i rischi connessi ai danni da ungulati o animali selvatici. La creazione di una riserva naturale, di contro, smentirebbe la stessa Regione Calabria – che ha affidato alla salvaguardia dell’azienda faunistica l’area nord della città – ed al contempo penalizzerebbe gli imprenditori agricoli, lasciandoli soli a fronteggiare il drammatico problema dei danni da fauna selvatica. Preoccupazione, quest’ultima, pure palesata dalla Coldiretti provinciale che compone ed anima formalmente il comitato del “No Riserva Naturale”.
Nessuna bonifica di ex discarica
Nell’attuale perimetrazione della riserva naturale allegata alla proposta di legge regionale, è esclusa l’area caratterizzata dalla vecchia discarica comunale «motivo per il quale nessuna risorsa economica derivante dalla riserva naturale potrà mai essere impiegata per bonificare una discarica esclusa dal perimetro della riserva stessa. Ed anche questa è una verità che oggi viene sottaciuta e mistificata».
Il comitato del No ha invece chiesto alla Giunta Occhiuto di intervenire «con risorse e finanziamenti per bonificare l’area inquinata della Ricigomme e della vecchia discarica cittadina». Plauso è stato espresso nei confronti dell’amministrazione comunale di Castrovillari che – con il deliberato del Consiglio comunale dello scorso dicembre 2024 – ha inserito i progetti di sviluppo e creazione del Kartodromo in contrada Conca del Re e del campo di tiro al piattello nel Piano Triennale delle opere, confermando, con tale scelta, lo stesso pensiero della stragrande maggioranza dei cittadini di Castrovillari che vedono nell’area nord di Castrovillari una fondamentale dorsale di sviluppo per la città, a dispetto di pochi e sparuti soliti noti, tra le cui fila oggi si cela pure alcuno/a opportunista della Politica in cerca di sopravvivenza».